La Tunisia è un piccolo paese di circa 12 milioni di abitanti “incastrato” tra due giganti del nord Africa: il più grande dell’intero continente – l’Algeria – e la Libia che, nella classifica, è il quarto dopo Congo e Sudan. Ma al di là di questi numeri, i 164.000 kmq del territorio tunisino di dividono tra le zone verdi e collinari del nord e gli infiniti spazi del deserto del Sahara, a sud.
Nonostante questa conformazione geografica, non molto articolata, gli itinerari in moto in Tunisia sono molteplici e ricchi di interessanti spunti; possono essere affrontati in un unico viaggio oppure in diversi tour.
Molti di essi si accavallano e si incrociano ma per ognuno il denominatore comune, per un viaggio in moto, è l’arrivo a Tunisi, al porto de La Goulette, con uno dei vari traghetti che raggiungono la capitale tunisina da vari porti in Italia: Palermo, Genova, Civitavecchia ecc. su cui operano le compagnie CTN, GNV e Grimaldi Lines.
Prima di affrontare quelli che riteniamo essere i percorsi più interessanti, soffermiamoci velocemente sulla descrizione di alcuni aspetti che sono comunque utili per ogni tipo di percorso che si decida di fare in Tunisia.
Qual è il periodo migliore per visitare la Tunisia in moto?
Per quanto relativo al periodo in cui visitare il paese, il “consiglio dei consigli” è quello di evitare la stagione estiva; in Tunisia si raggiungono temperature assai alte da giugno a settembre ed anche poche ore di guida, nella zona di Kasr Ghilane o attraverso il Chott el-Jerid, potrebbero essere un’esperienza non proprio piacevole.
Il resto dell’anno è sempre buono, anche in pieno inverno si trovano temperature e condizioni meteo piacevoli; la primavera è il periodo dell’anno in cui il vento si fa può far sentire un po’ di più e generare, nelle zone desertiche, le classiche tempeste di sabbia.
Quali sono i documenti necessari per viaggiare in moto in Tunisia?
Altro aspetto importante sono i documenti di viaggio; il passaporto è sempre obbligatorio così come il libretto di circolazione della moto e la polizza assicurativa. Se quest’ultima non fosse valida per la Tunisia (verificare su quella che un tempo veniva chiamata carta verde), è possibile stipulare una assicurazione temporanea all’arrivo a Tunisi. Quindi, prima della partenza, è bene verificare questi tre documenti fondamentali per l’ingresso in moto in Tunisia.
Qual è l’abbigliamento ideale per un tour in moto della Tunisa?
Ci sentiamo di sottolineare che un abbigliamento tecnico completo di protezioni è alla base di ogni avventura in moto e deve essere uno dei principali punti da tenere in considerazione durate l’organizzazione del viaggio. La sicurezza sempre al primo posto!
Ma torniamo al punto di partenza, vediamo quali sono gli itinerari in moto in Tunisia più interessanti.
Itinerario 1 – Tataouine > Chenini > Ksar Ouled Soltane – Km 150 circa
La piccola Tataouine è baricentrica a queste due località che sono degne di essere visitate, sia per la bellezza che per la strada che le raggiunge: l’antico villaggio berbero di Chenini, già patrimonio dell’UNESCO, ed uno dei granai fortificati meglio conservati dell’intera Tunisia, Ksar Ouled Soltane.


Attraversata la cittadina in direzione sud si svolta verso ponente seguendo le indicazioni per Chenini e in pochi chilometri si arriva di fronte ad un impressionante villaggio costruito sul pendio di una montagna. La terra rossa e arida contribuisce al fascino di un luogo ricco di storia e mistero; da qui si compie un itinerario ad anello che, in senso antiorario, riconduce a Tataouine.


La strada e i panorami attraversati sono tra i più sorprendenti dell’intera Tunisia. Una volta nel cuore della città dobbiamo puntare nella direzione opposta, verso la Libia, verso est. Una strada inizialmente poco interessante si perde nel paesaggio ondulato e si arrampica sulla cima di una collina sulla cui sommità si trova questo splendido granaio fortificato. Il tramonto è il momento migliore per visitarlo, quando i colori si accendono di un rosso/arancione che difficilmente si dimentica.
Itinerario 2 – Tozeur > Oasi di Montagna > Pista di Rommel > Tozeur – km 200 circa
La leggenda della Pista di Rommel è quella che potrebbe caratterizzare questo itinerario, ma il condizionale è d’obbligo in quanto la pista non sempre è aperta: le autorità locali, possono decidere di impedirne il transito per ragioni di sicurezza.
Viaggiamo in Tunisia da oltre 10 anni ed è capitato di dover fare marcia indietro per questo motivo. Ma quand’anche la si trovasse aperta è bene valutare le condizioni meteo e il tipo di moto con cui si ha intenzione di percorrere la pista. Rommel la realizzò con enormi blocchi di cemento che con il tempo si sono mossi e alcuni passaggi possono risultare parecchio impegnativi. Ma non c’è da preoccuparsi, se la tanto chiacchierata pista fosse, per mille motivi, non percorribile, esiste una viabilità parallela che segue lo stesso versante sud delle montagne e offre panorami mozzafiato sulla zona del Chot el-Gharsa e sull’Algeria.
Il nostro itinerario inizia dunque da Tozeur, la città con uno dei palmeti più grandi del Paese, e dopo aver attraversato una zona estremamente pianeggiante, si avvicina alle montagne che ospitano le tre famose oasi di Chebika, Mides e Tamerza.
Una volta saliti sulle alture e visitate le oasi, si ridiscende a sud proprio lungo la strada parallela alla Pista di Rommel per raggiungere la piccola Metlaoui, la zona di estrazione dei fosfati di cui la Tunisia è un grosso produttore, per poi raggiungere di nuovo Tozeur.


Per chi avesse ancora voglia di guidare per un centinaio di chilometri, si può raggiungere la città di confine con l’Algeria, Nefta, per visitare uno, se non il più spettacolare sito di Guerre Stellari costruito in mezzo al deserto.
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Itinerario 3 – Tozeur > Kebili > Douz > Ksar Ghilane – km 330 circa
Questo itinerario ci porta alla scoperta del grande sud, delle infinite distese salate del Chott el-Jerid che si mescolano con le sabbie del Grande Erg, il deserto dei deserti, il Sahara. Pochi chilometri dopo Tozeur verso levante ed ecco i miraggi che lo sterminato lago salato regala a tutti coloro che lo attraversano su quella unica strada dritta come un raggio di sole. Un centinaio di chilometri che ci proiettano con l’immaginazione, e solo con quella, sulle leggendarie lastre salate di Salt Lake City, dove ogni tipo di mezzo s’è cimentato con la velocità. Se la falda acquifera è bassa, il bianco del lago salato è abbagliante e offre uno spettacolo unico e irripetibile in Tunisia.
Una volta a Kebili seguiamo le incerte coste del lago e voltiamo verso sud per raggiungere Douz grazie ad una strada che compie un anello in senso antiorario e lambisce il villaggio di Sabria che lotta invano con l’avanzare delle bellissime dune bianche.
La città di Douz, la porta del deserto, è un passaggio obbligato per un pieno di benzina e per “lanciarsi” nelle sterminate pianure che, ci separano da Ksar Ghilane, l’oasi più famosa della Tunisia circondata da un mare di dune e tappa quasi obbligatoria per un viaggio in moto.
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Itinerario 4 – Gafsa > Kasserine > Tabarka – km 350 circa
Una vera e propria traversata del Paese da sud a nord, lungo la dorsale tunisina e il confine con l’Algeria; questo itinerario esce dai classici percorsi turistici e attraverso le colline e le montagne della regione, raggiunge il mare nella città del corallo, Tabarka.


Città come Le Kef sono immerse in una natura del tutto differente dalle realtà del sud che quasi si stenta a credere di essere nello stesso Paese.
Lo splendido sito archeologico di Bulla Regia, la città romana di epoca adrianea, è una tappa obbligata per chi decide di percorrere in moto questa zona. Un itinerario apparentemente di scarso interesse ma che nasconde piccole curiosità e strade motociclisticamente interessanti.
Itinerario 5 – Kairouan > Monastir > El Jem > Kairouan – km 220 circa
È la capitale religiosa e della cultura della Tunisia e la quarta città sacra dell’Islam dopo La Mecca, Medina e Gerusalemme; Kairouan fu fondata nel 670 d.C, all’epoca della conquista araba del Nord Africa ed è da qui che partiamo in direzione della costa mediterranea per raggiungere la piccola Monastir e il suo magnifico Ribat, il monastero-fortezza costruito a difesa dei domini islamici a partire dal 790.
Seguiamo la costa fino a Mahdia per poi puntare decisamente ad ovest in direzione di quella che è considerata la più grande opera romana esistente in terra d’Africa: l’anfiteatro di El Jem. Con i suoi 35000 posti a sedere, era il terzo anfiteatro dopo il Colosseo di Roma e l’Anfiteatro campano di Capua.


Dopo una visita della splendida opera, recentemente restaurata, torniamo a Kairouan per perderci nella sua medina ricca di artigiani e di laboratori di tappeti, i più belli del Paese. Servirebbe un giorno intero per la visita di questa bella città e dei suoi monumenti. La città offre diversi tipi di sistemazione ed è quindi consigliabile spenderci un paio di notti.
Questi sono solo 5 itinerari che si possono prendere in considerazione se si ha intenzione di affrontare un viaggio in moto in autonomia in Tunisia.
Ma le zone da vedere sono ancora molte, da Tunisia a Biserta a Cap Bon e via dicendo. Nei nostri viaggi in moto in Tunisia, copriamo diversi di questi itinerari sia nei viaggi durante l’anno che in quello di Capodanno.