Pagine e pagine sono state scritte su quest’angolo d’Europa che divide il Nord dal Sud, ponente e levante e che guarda l’Africa specchiarsi nelle acque delle colonne d’Ercole: scrittori, artisti, letterati, poeti, viaggiatori e musicisti hanno preso spunto da questa terra che per secoli è stata considerata l’ultima, ai limiti del Mondo.
Da quando, nell’VIII secolo, guerriglieri arabi e berberi attraversarono quei 14 km di mare, l’incontro/scontro di due culture e religioni monoteiste ha lasciato in dote alla penisola meravigliose contaminazioni culinarie, musicali e linguistiche; mastodontici minareti sono divenuti campanili, splendide moschee sono adesso chiese cristiane nei cui silenzi echeggia ancora oggi un nome che affonda le radici nelle pieghe della storia: al-Andalus.
Quanto di meglio l’architettura e la cultura araba hanno prodotto, si trova proprio in questa terra dove le feste di piazza, le processioni e il flamenco sono lo specchio di una cultura allegra e vivace.
Il tutto incorniciato da una natura stupefacente e generosa che spazia dalle cime innevate della Sierra Nevada, alle torride radure dei deserti del Sud calcati da Clint Eastwood e Sergio Leone nei capolavori cinematografici musicati dal maestro Ennio Morricone.
Un viaggio in moto in Andalusia non è cosa semplice: i tanti siti patrimonio dell’UNESCO, gli splendidi villaggi spalmati sulle pendici delle Sierre e le indescrivibili città andaluse, “rubano” il tempo a itinerari motociclistici straordinari che non possono non essere affrontati una volta arrivati in loco.
L’eterna “lotta” con il tempo anche qui trova un bel campo di battaglia ed è per questo che, come per ogni nostro viaggio, siamo andati a sperimentare personalmente strade e percorsi, a visitare luoghi di interesse e non, a cercare le peculiarità di tradizioni antiche così da preparare al meglio i viaggi in moto in Andalusia.
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Andalusia in moto: quando andare?
L’intera regione ha un clima quasi perfetto per i motociclisti: il quasi è d’obbligo visto che il periodo estivo si caratterizza da temperature decisamente alte, che rendono il viaggio on the road particolarmente impegnativo anche per i centauri più navigati.
Le tabelle climatiche parlano chiaro e ci danno un quadro decisamente positivo della situazione. Con una temperatura minima di 6 gradi in gennaio ed una media annua di 44 mm di pioggia al mese, l’intera regione è indubbiamente una delle mete migliori per pensare ad un viaggio in moto.
Da settembre a novembre e da marzo a giugno sono decisamente i periodi migliori per scorrazzare in tutta questa splendida regione della Spagna: dalle coste dell’Atlantico a quelle del Mediterraneo passando per i vari parchi naturali, non si incontrano particolari limiti nella scelta dei percorsi e delle strade da segnare sul road book e sul navigatore!
Andalusia in moto in inverno
Ovviamente ci sono zone che è preferibile evitare in ragione della loro ubicazione geografica che le rende difficilmente fruibili durante la stagione fredda.
Si tratta comunque di poche zone che hanno la caratteristica di essere ad una quota notevole sul livello del mare: pensare, ad esempio, di arrivare agli oltre 2500 mt di altezza della Sierra Nevada, a Sud di Cordova, potrebbe riservare non poche difficoltà nonostante la viabilità venga costantemente manutenuta.
Ma se si escludono queste zone, viaggiare in moto in inverno in Andalusia ci fa incontrare un clima simile a quello delle regioni del Sud Italia e della Grecia; giornate terse e secche che si possono affrontare con una buona attrezzatura invernale ma senza doversi bardare come eschimesi siberiani.
Il vantaggio di un clima prevalentemente soleggiato è ciò che rende l’Andalusia una destinazione allettante nei mesi meno indicati dell’anno per un connubio perfetto fra natura e cultura.
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Andalusia in moto d’estate: è possibile?
In Andalusia il sole splende tutto l’anno: d’estate sbriciola le pietre e al pomeriggio obbliga tutti alla siesta. Ecco perché gli andalusi cenano dopo il tramonto e fanno festa nelle ore notturne, uno stile di vita dettato da un clima dal quale non si può prescindere.
Alle splendide giornate invernali dall’aria frizzante e pulita si contrappone un’estate tra le più calde del continente: in certe aree della regione si toccano, con estrema facilità, i 40/45°C e nel deserto di Tabernas anche i 50°C.
Viaggiare in moto nei mesi di luglio e agosto è spesso una scelta obbligata per questioni di lavoro e farlo qui, nel Sud della penisola iberica, è comunque possibile. Come in tutte le zone calde del pianeta, è necessario prendere qualche precauzione e adottare poche ma semplici regole.
È importante scegliere degli itinerari che si snodino a quote medio-alte, preferibilmente attraverso zone dove la natura offre vegetazione ad alto fusto.
Muoversi nelle prime ore del mattino è un altro consiglio da prendere in seria considerazione; spostamenti di 4,5/5 ore permettono di coprire distanze interessanti e, partendo alle 7 del mattino, si può essere a destinazione prima dell’ora di pranzo, giusto in tempo per qualche ottima tapas e una siesta rigenerante.
Nel tardo pomeriggio le temperature tornano ad essere “umane” e permettono di far visitare la località in cui siamo giunti senza troppi fastidi.
Oltre a questi accorgimenti bisogna avere un occhio di riguardo per il nostro fisico che, con il caldo, rischia di disidratarsi: ecco che una regola fondamentale è quella di bere molto e far fronte alla normale perdita di sali con adeguati integratori da sciogliere nell’acqua.
Se poi si è appassionati di mare tutto risulta più semplice: con oltre 800 km di spiagge tra Atlantico e Mar Mediterraneo, l’Andalusia ne ha per tutti i gusti. Dalla Costa del Sol ai ventosi litorali oceanici, c’è l’imbarazzo della scelta per godersi il caldo in acque cristalline.
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Andalusia in moto: consigli
La regione è molto vasta e non solo geograficamente: il suo patrimonio culturale è ricchissimo così come i luoghi storici e architettonici da visitare.
La cultura araba, che ha regnato nella zona per secoli, si è mescolata a quella cristiana lasciando una incalcolabile quantità di opere sparse ovunque.
La natura prorompente ed un paesaggio che varia ogni pochi chilometri sono gli ingredienti che disegnano luoghi incantati in ogni angolo della regione.
Il consiglio principe è quello di chiarirsi bene le idee prima della partenza: cosa vedere, quale strada percorrere e che tipo di visite fare, è fondamentale per non perdersi nelle mille opportunità che questa terra offre.
Ad esempio abbiamo preferito lasciare a margine dei nostri viaggi buona parte delle città principali per andare a visitare l’Andalusia che non è proprio a portata di mano.
Siviglia come Malaga o Granada si possono raggiungere con un volo low-cost e visitare in un qualunque fine settimana, un po’ più complicato è raggiungere perle andaluse come Baeza, Cazorla, Ecija o i bellissimi Pueblos Blancos sparsi nel cuore della regione. Fare una selezione di cosa vedere e non vedere è difficile ma necessario per godere a pieno di ciò che si è scelto.
In Andalusia la viabilità è generalmente buona e le strade sono ben mantenute un po’ ovunque: a meno che non si scelgano itinerari particolari, si viaggia bene con qualsiasi pneumatico stradale. La rete di distribuzione carburanti è altrettanto buona e non abbiamo mai riscontrato problemi di rifornimento, anche nelle località più remote.
Le strade più belle da percorrere in moto
In una terra in cui il paesaggio cambia repentinamente ogni pochissimi chilometri, si incontrano strade per tutti i gusti:
- la A395 da Granada alla Sierra Nevada
È la prima che ci torna in mente e che abbiamo percorso due volte consecutivamente per le grandi soddisfazioni che ci ha regalato.
Dai 700 metri su livello del mare si sale fino a 2500 metri lungo un itinerario inizialmente fatto di curvoni veloci dal fondo stradale perfetto; in quota il percorso si stringe e offre un paesaggio mozzafiato che culmina alla fine della strada con una vista spettacolare che, nelle giornate più terse, arriva fino alle montagne del Marocco. - la A4050 sempre da Granada verso Sud.
È una leggendaria via di comunicazione tra la città e il mare, detta la Carretera de la Cabra è la vecchia rotta delle diligenze che raggiungevano la costa andalusa attraverso i paesaggi aspri dove regna sovrana l’aquila.
Il tracciato sale dolcemente verso Sud, sulle pendici settentrionali della Sierra de Almijara per poi precipitare sul versante meridionale che si affaccia sul Mediterraneo.
Un percorso da fare con lentezza per godersi ogni chilometro di questo itinerario che abbiamo inserito anche nei nostri viaggi in moto in Andalusia. - la A340 è un tratto di strada da fare più per ragioni geografiche che motociclistiche, corre lungo l’Oceano Atlantico nella zona famosa per la pesca del tonno e da Cadice raggiunge Algesiras.
La suggestiva vista dell’Africa e dello stretto di Gibilterra mette alla prova anche il più “duro” motociclista e il Mirador del Estrecho è una sosta obbligata per una caña ammirando ai nostri piedi, dove finiva il Mondo.
Ci limitiamo a queste tre strade perché l’elenco sarebbe ben più lungo, basterebbe affacciarsi alla regione dove nasce il Guadalquivir per raccontare di altri straordinari percorsi in moto in Andalusia.
Itinerari in moto in Andalusia: la terra della luce
Il lungo viaggio in Andalusia ci ha fatto conoscere luoghi, realtà locali e percorsi degni di un viaggio in moto che si rispetti; ancora una volta i nostri sopralluoghi sono la conferma di un modo di lavorare attento e scrupoloso che ci permette di offrire, a coloro che vorranno viaggiare con noi, qualcosa di particolare, ricercato e mai scontato.
La ruta de los Pueblos Blancos
Letteralmente la Strada dei Paesi Bianchi questo itinerario in moto in Andalusia ci permette di scoprire diverse realtà rurali, il cui denominatore comune è il bianco della calce che ne caratterizza gli edifici.
Di fatto le strade e gli itinerari che collegano questo gruppo di località sono moltissimi: alcuni paesi sono più belli di altri e quindi possono essere anche esclusi ma “de gustibus non est disputandum” e quindi ecco la nostra esperienza che non abbraccia la totalità di questi villaggi.
Un itinerario in moto di circa 300 km da fare in un paio di giorni, una vera full immersion nel cuore dell’Andalusia.
Da Jerez de La Frontera ci spostiamo in direzione Nord-Est fino ad Arcos de La Frontera e di qui al piccolo Bornos vicino all’omonimo lago artificiale. Può sembrare che questo paese abbia poco da offrire a livello turistico, ma non fermatevi alle prime apparenze, basta raggiungere il centro storico per apprezzare come cambia l’atmosfera. Il paese si sviluppa intorno alla Torre Fontanar, dalla quale si ha una vista splendida dello specchio d’acqua e delle montagne circostanti.
Proseguendo si incontra Villamartin e poi Zahara, un vero e proprio balcone sulla splendida natura che lo circonda.
Ci prendiamo una pausa e visitiamo la famosissima Ronda, che non fa parte dei “paesi bianchi”, ma nota a tutto il mondo del turismo, per poi riprendere il cammino verso Grazalema: la minuscola cittadina in cui risiedono poche persone e che condivide il nome con la sua Sierra. Nonostante i pochi abitanti, non mancano i prodotti locali di alta qualità, come il formaggio di capra Payoya e i tessuti in lana; le coperte artigianali di Grazalema sono molto apprezzate e note in tutta l’Andalusia.
Come Grazalema è nota per le sue coperte, Ubrique lo è per la lavorazione del pellame e anche qui una sosta per un caffè è da mettere in programma.
Il tour in moto sta per volgere al termine e rientriamo verso Jerez non prima di aver visitato El Bosque, famosa per la resistenza contro le scorribande di banditi francesi e Algar il cui “sabroso” stuzzica il palato di tutti i passanti e non solo.
Il mare di Olivi
La Spagna e in particolare l’Andalusia sono i primi produttori a livello mondiale di olio extra vergine di oliva, seguono la Tunisia e l’Italia insieme alla Grecia.
Questa leadership è tangibile quando dalla Sierra Magina ci si sposta verso Jodar e Baeza. Fin dove l’occhio può arrivare si vedono alberi di olivo, una distesa infinta che i locali chiamano, appunto, il Mare di Olivi.
Colline dolci e strade molto ben tenute corrono in mezzo a queste coltivazioni in cui lavorano migliaia di persone, il panorama è a tratti inverosimile; Baeza è una piccola “bomboniera” patrimonio dell’UNESCO che vive all’ombra della più grande e spettacolare Ubeda.
Da qui l’itinerario in moto prosegue verso Nord-Est per poi spingersi decisamente a Sud verso la Sierra de Castril sulle cui pendici è adagiata la piccola Cazorla.
La ruta del Califato
È l’antico tragitto che collega Cordoba a Granada, la capitale del Califfato con quella del regno musulmano Nazarí, una rotta nota anche come cammino del sapere, delle scienze e delle arti.
Come tutti i grandi collegamenti fra due importanti luoghi, l’itinerario non è uno solo ma si divide in due differenti percorsi:
Uno, partendo da Granada il tragitto è unico fino ad Alcalà la Real dove uno piega decisamente a ponente attraversando la Sierra Subbetticas per poi transitare da Lucena, Aquilar de la Frontera e giungere a Cordoba.
L’altro segue sul versante Nord della Sierra toccando Zuheros e Castro del Rio. Entrambi i percorsi sono ottimi da fare in moto con fondi stradali buoni e una serie infinita di luoghi da vedere e locande per assaporare la cucina tradizionale Andalusa.
Come raggiungere l’Andalusia in moto
L’Andalusia non è proprio dietro l’angolo e per raggiungerla serve un po’ di tempo se si “utilizzano” i metodi tradizionali”, oppure…ma andiamo per gradi.
Via strada
Via strada, la faccenda è piuttosto lunga. Per arrivare nel punto della regione più vicino a noi, la zona di Cartagena, le distanze sono:
- da Roma 1950 Km
- da Milano 1550 Km
- da Ventimiglia 1280 km
Il percorso più breve è quello che corre lungo la costa del Mediterraneo e attraversa il Sud della Francia, la Catalogna e la Comunità Valenzana. A fronte di questi numeri, per programmare un viaggio in moto in Andalusia bisogna mettere in conto, nella migliore delle ipotesi, circa 5 giorni di trasferimento fra andata e ritorno. Certo, sono sempre e comunque giorni di viaggio ma, se il tempo è poco, possono incidere sul programma andaluso e non poco!
Per evitare di macinare chilometri di trasferimento, una valida alternativa è quella di imbarcarsi su un traghetto per raggiungere le coste spagnole: le opzioni sono:
- Genova > Barcellona (linea operata da GNV)
- Civitavecchia > Barcellona (linea operata da Grimaldi Lines)
- Porto Torres > Barcellona (linea operata da Grimaldi Lines)
Purtroppo, al momento, altri porti della Spagna non sono collegati direttamente con l’Italia, quindi l’unica soluzione è quella con arrivo a Barcellona che dista dalla zona di Cartagena circa 600 Km.
Viaggiare in nave è tutto sommato una buona soluzione, permette di ridurre notevolmente le distanze per i trasferimenti e i tempi sono più o meno gli stessi che servono per muoversi su strada.
Via aerea
L’ultima soluzione possibile è quella di farsi portare moto e bagagli direttamente in zona e raggiungerla in aereo. I collegamenti sono molti e si vola a prezzi decisamente buoni su Siviglia, Malaga e anche se non è proprio in Andalusia, ottimi prezzi ci sono per e da Valencia.
I viaggi in moto in Andalusia che proponiamo hanno anche questa opzione che permette di risparmiare lunghe trasferte che spesso non sono temporalmente possibili…benvenuti nella Terra del Luce!