VIAGGIO IN MOTO IN ANDALUSIA
Nel cuore dell’Andalusia esiste un antico itinerario lungo il quale si respira l’eredità culturale, politica, sociale e religiosa della presenza musulmana nella Penisola Iberica; da una parte Cordova, che fece impallidire numerose città occidentali e dall’altra la splendida Granada. Nel mezzo castelli, villaggi e roccaforti di una civiltà che transitò in Andalusia per poi sparire lasciando dietro di sé la meraviglia!
Il nostro viaggio in moto in Andalusia prende spunto dal nome di questa antica via di comunicazione, “La Ruta del Califfato”.
Partiamo da Valencia, ben al di fuori dell’Andalusia, ma dove arriviamo in aereo o con poche ore di guida da Barcellona: qui troviamo moto e bagagli.
Entriamo in Andalusia da levante e subito ci incanta la piccola Ubeda: dichiarata patrimonio dell’Umanità nel 2003, la città è un vero e proprio museo a cielo aperto che merita una breve visita con una guida locale.
Tagliamo il cuore della regione su splendide strade progettate per motociclisti fino ai Dolmen, le strutture megalitiche che si affacciano sull’incredibile Peña de los Enamorados: qui la storia lascia le sue tracce datate 4000 a.C. che unite alle bizzarre conformazioni della Sierra del Torcal, non possono che fermare il nostro cammino.
Scendiamo verso il Mediterraneo attraverso i Pueblos Blancos della provincia di Cadice: la calce bianca difende gli edifici dall’inesorabile forza del sole e caratterizza la scenografia di questa regione collinare che ospita anche la piccola e ancora arabeggiante Ronda.
Passato il Mirador dell’Estrecho, costeggiamo l’Oceano Atlantico e ci lasciamo alle spalle Gibilterra, le Colonne d’Ercole e uno strepitoso punto di vista sull’Africa, sul Marocco: Jerez de la Frontera è all’orizzonte, immersa in ettari di vigneti e in città la grande tradizione vitivinicola è palpabile. I grandi produttori ostentano le loro cantine fin dalla periferia: i nomi sono gigantografie su facciate ben curate, dove si leggono, tra gli altri, Sandeman e Tio Pepe.
Qui una visita e una sosta sono obbligate prima di lambire Siviglia e scoprirne la sua Sierra: una delle zone meno battute dell’Andalusia, il Parque Natural de la Sierra Norte de Sevilla e la Sierra Morena, ci accompagnano fino alle rive del Guadalquivir.
Cordova, la capitale della al-Andalus, che fu centro mondiale di cultura ed istruzione e divenne la più grande città d’Europa, ci accoglie nei suoi stretti vicoli all’ombra della Grande Moschea dichiarata patrimonio dell’umanità dal 1984.
Da Cordova a Granada la strada è breve ma la Ruta del Califfato, che unisce le due città, è costellata di piccoli borghi e panorami insoliti: ci prendiamo tutto il tempo necessario fin quando vediamo sbucare la sommità della Sierra Nevada che, con i suoi 3400 metri sul livello del mare, è il segno inequivocabile che la città dell’Alhambra si sta avvicinando. Dedichiamo un’intera giornata a questa splendida città in compagnia di una guida locale, per assaporarne al meglio l’essenza.
Torniamo sulla costa mediterranea grazie ad un altro storico percorso, la Carretera de la Cabra e saliamo verso nord-est; lasciamo l’Andalusia dopo una visita al deserto di Tabernas.
L’arrivo a Valencia è ormai prossimo: una sosta nella città di Annibale, Cartagena, ci regala ancora qualche emozione di quest’angolo della Penisola Iberica dove abbiamo trascorso dieci magnifici giorni sulle note del Flamenco e respirando l’Africa.