Davanti a questa domanda che ognuno di noi ha sentito almeno una volta, il mondo dei viaggiatori e dei motociclisti si spacca: opinioni divergenti, esperienze, preferenze e punti di vista personali intasano blog e discussioni on-line ma anche durante i nostri viaggi in moto la questione è sempre molto dibattuta visto che a tutti coloro che scelgono di viaggiare con noi, viene sempre fornito un Road Book cartaceo che “sfida” i moderni navigatori, che siano Garmin, Tom Tom o altro.
Che cos’è un Roadbook e perché è utile?
Il Road Book, letteralmente ”il libro della strada”, è, a nostro modo di vedere, lo strumento indispensabile per ogni viaggio e/o avventura in moto, insieme ad una buona carta geografica.
Il fedele compagno di strada, semplice, immediato e sempre pronto a darci l’informazione che cerchiamo.
Certo, la tecnologia ha ormai fatto passi da gigante e non la si può ignorare: sul mercato ci sono strumenti meravigliosi ed ogni sorta di navigatore in grado di portarci in ogni angolo del mondo: dall’Africa alla Patagonia passando per Mosca, siamo in grado di trovare un hotel, una stazione di servizio, un rifornimento di carburante o un ristorante lungo il nostro programma di viaggio.
Per non parlare degli smartphone che, a nostro modo di vedere, stanno sostituendo i navigatori tradizionali: pur mantenendo lo stesso grado di affidabilità e accuratezza offrono, infatti, una quantità di informazioni decisamente migliore anche in assenza di reti internet.
Ormai esiste una moltitudine di applicazioni off-line che sfrutta il sensore di posizione dei nostri telefoni, accurato come quello dei navigatori e talvolta anche di più, offrendo lo stesso servizio, infatti sempre più spesso siamo “bombardati” da pubblicità che ci consigliano supporti dedicati ai telefoni da installare sulle nostre moto.
Come si prepara un Road Book, dettagliato, accurato e preciso?
Coloro che hanno intenzione di dedicarsi, almeno una volta, a questo meticoloso ed interessante lavoro per realizzare un Road Book di una zona che non conoscono, si dovranno armare di infinita pazienza, di una carta stradale, di una guida turistica per scovare le zone più interessanti e di una applicazione che sia in grado di calcolare le distanze tra punti.
Armati di tutto questo si va a stendere l’ossatura di ogni singola tappa così da includere tutto ciò che riteniamo interessante, sia in termini di caratteristiche stradali che in termini di cose da vedere e poi si passa allo studio dettagliato dell’itinerario in moto, chilometro dopo chilometro. Segnaleremo, incroci, rotatorie, svolte e quanto necessario affinché non ci siano dubbi nel momento in cui transiteremo in quel determinato punto.
Così facendo la nostra conoscenza dei luoghi inizia fin da questo preciso momento e una volta sul posto, saremo ancora più sicuri delle strade, sterrate o asfaltate, che dovremo percorrere. Potremo arricchire il nostro lavoro con note particolari, direzioni geografiche, numeri di strada e quanto altro ci pare importante, fino ad arrivare (se vogliamo) all’inserimento delle coordinate GPS di ogni punto.
Alla fine dovremo avere un cartaceo molto schematico, semplice da utilizzare, leggere ed interpretare; troveremo quindi le distanze parziali tra un punto, il precedente ed il successivo; potremo consultare le distanze progressive così da capire quanti chilometri abbiamo percorso e quanti ne restano alla fine di ogni singola tappa. Sapremo che direzione prendere ad un determinato incrocio e soprattutto, aprendo una carta geografica, sapremo esattamente ed in ogni momento dove ci troviamo.
Sarà anacronistico, obsoleto e “out” come piace dirlo nel XXI° secolo, ma sta di fatto che nei nostri viaggi ci ostiniamo a fornire un Road Book cartaceo ad ogni pilota. Questo arcaico strumento rende liberi e autonomi i viaggiatori durante lo svolgimento di ogni tappa. Pur trattandosi di tour organizzati, ci piace lasciare spazio allo spirito di libertà insito nel profondo di ogni motociclista senza doverlo accompagnare per mano come quando, all’asilo, ci portavano a spasso per le vie della città.
I nostri Road Book non si limitano al “vai destra e svolta a sinistra”; sono completi di note di strada, delle caratteristiche di tutti gli itinerari e di qualche dettaglio in più che può far comodo durante il viaggio in moto.
Riportano tutte le informazioni dei Paesi che vengono attraversati, le principali caratteristiche geo-politiche degli stessi, le informazioni aggiornate sulle valute e sui tassi di cambio, ma anche i riferimenti completi alle varie Ambasciate e ai relativi numeri da contattare in caso di necessità.
Nelle ultime versioni ci siamo divertiti ad inserire anche qualche indicazione turistica e le mappe delle località di pernottamento, in modo da avere una visione completa di dove siamo, da dove veniamo e dove andiamo…
Anche le più moderne tecnologie satellitari ci rendono autonomi ma ci dobbiamo divincolare fra le mille opzioni che ci vengono proposte e che spesso ci lasciano dubbi e/o perplessità insolubili:
Scegliamo l’itinerario tortuoso, quello più breve o quello più veloce?
Forse meglio il percorso panoramico?
Ma cosa ci sarà da vedere lungo quel tratto di strada? Ne vale la pena?
Evitiamo le strade a pedaggio o meglio far strada per guadagnare tempo?
Possiamo trovare le risposte ad ognuna di queste domande, ma alla fine affidiamo sempre il nostro piacere di guida e il nostro tempo libero alle decisioni di un algoritmo che ci dice cosa fare e dove andare.
Il Road Book preparato secondo le esperienze di tanti viaggi e affinato di volta in volta con l’aggiunta di dettagli e note aggiornate, garantisce la percorrenza e la scoperta delle strade migliori nella zona, ottimizzando il percorso secondo le caratteristiche che si incontrano chilometro dopo chilometro; inutile, ad esempio, guidare per ore in mezzo ad un’area industriale. Meglio ottimizzare con un po’ di autostrada in modo da avere tutto il tempo per godersi il resto dell’itinerario che attraversa luoghi e panorami degni di un viaggio in moto. Un algoritmo è in grado di valutare questi aspetti?
Quante volte seguendo il “GPS” ci siamo ritrovati di fronte ad un divieto di accesso o a mettere le ruote in una zona pedonale o, peggio ancora, a percorrere “N” volte lo stesso tratto di strada per un bug del sistema di navigazione? Oppure fermi per un caffè, dopo una strada noiosissima e sentir parlare altri motociclisti delle belle curve che hanno appena percorso per raggiungere lo stesso caffè? “…eppure al navigatore gli avevo detto strade tortuose…”.
Come spesso riscontriamo in tanti viaggi, coloro che si affidano incondizionatamente al piccolo monitor che hanno sul cruscotto, perdono la cognizione della posizione in viaggio e davanti alla carta geografica fanno fatica a capire dove si trovano e la strada che han fatto per arrivarci. Spesso si perdono in difficoltosi tratti fuoristrada o ad attraversare paesi e luoghi insignificanti.
I navigatori ci portano da A a B ma ci limitano drasticamente la visione d’insieme e davanti ad una tradizionale mappa stradale restiamo, talvolta, perplessi sul dove ci troviamo in quel momento.
Con tutto ciò non vogliamo condannare questo strumento che ha rivoluzionato il modo di viaggiare, permettendo anche ai più disorientati di mettersi in cammino e di farci arrivare a destino nella più caotica delle metropoli.
Infatti i nostri Road Book sono completi anche di tutti i punti GPS che caratterizzano ogni singola tappa. L’inserimento di questi punti nei navigatori, ci permette così di percorrere l’esatto itinerario che è stato ottimizzato per caratteristiche e tipologia di strada, garantendoci la migliore esperienza di guida possibile per quella zona.
Prepariamo un Road Book per ogni singolo pilota, il tutto in formato A5 così da poter essere alloggiato in una classica borsa da serbatoio ed essere immediatamente visibile. Riportiamo la mappa di ogni tappa, le chilometriche parziali, totali e tutte le informazioni relative a distributori di benzina, ristoranti, officine meccaniche, banche e farmacie. Chi li usa da anni ne ha tratto molti benefici.
Infine, viaggiando lungo le indicazioni del nostro Road Book si è sicuri di ricevere l’assistenza dei mezzi di supporto che seguono tutte le tappe.
Concludendo, con un buon Road Book si è certi di fare l’itinerario prestabilito e che ci porta da A a Z passando per tutte le lettere dell’alfabeto fatte di strade e punti di interesse che non possiamo non vedere; se ci affianchiamo un navigatore, faremo lo stesso identico percorso con più facilità. Se però utilizziamo solo un GPS rischiamo di andare da A a Z lasciando indietro tutte le consonanti…
Prova un nostro viaggio, affidati al Road Book che ti forniremo!
Mettici alla prova.