Tibet: viaggio in moto sul tetto del mondo
Abbiamo messo le ruote in una delle regioni più affascinati e dimenticate del pianeta. Lo abbiamo voluto con molta determinazione ed ecco che siamo riusciti a preparare questo incredibile viaggio sul tetto del mondo. Un itinerario in moto da lasciare senza fiato per il fascino misterioso dei monasteri, la bellezza delle bianche vette himalayane e per la simpatia di una popolazione molto ospitale.
All’ombra della più alta catena montuosa al mondo, il Tibet è un paese silenzioso e mite che cerca di conservare le sue antiche e nobili tradizioni ad oltre 4000 metri di quota in un’alternanza di vallate brulle e montagne mastodontiche. L’avanzare della civiltà moderna, in questi angoli di paradiso, è tangibile ed inesorabile al punto che verrebbe voglia di fermare le lancette dell’orologio.
Serve qualche giorno per tarare il fisico a queste quote e non c’è cosa migliore che perdersi per le vie di Lhasa e per i corridoi infiniti del Potala, il grande edificio del Dalai Lama dalle 1000 stanze su 13 piani; la città brulica di persone indaffarate, turisti incantati e monaci che fanno shopping, il tutto all’ombra del palazzo simbolo della città, del paese e di un’intera antichissima cultura.
Con la capitale alle spalle, ci spostiamo verso levante alla volta del lago Gongga per proseguire attraverso scenari inimmaginabili fino a Gyatsa e al monastero di Samye. Ancora verso ovest per lambire le coste di uno dei laghi sacri del Tibet, lo Yamdrok che varia dal turchese al cobalto mentre la moto percorre la perfetta lingua di asfalto che lo costeggia. Shigatse, la città del monastero Tashilhunpo, rimane sulla strada per il campo base dell’Everest che raggiungiamo. Da qui lo spettacolo è stupefacente e la piramide di pietra di 8848 metri è impressionante se le nuvole non la occultano. Mai vista una cosa del genere!
Torniamo verso levante tra valli abitate da centinaia di Yak e dai loro pastori nomadi. La natura incontaminata, l’aria fredda e rarefatta e la scarsissima presenza di esseri umani, sono un mix che stende un’aurea di magia su questi luoghi che scorrono sulla visiera come un documentario del National Geographic. Fermarsi e togliersi il casco riempie le orecchie di un silenzio surreale, da ascoltare per ore.
Rientriamo verso Lhasa lambendo il lago Namtso, il più alto lago salato al mondo i cui orizzonti ci regalano spettacolari vedute sulle altissime vette dell’Himalaya.
Il Tibet è un paese in velocissima trasformazione, il rischio che le sue tradizioni e abitudini possano andare perdute non è così remoto…è tempo di partire!