Non tutti sono appassionati di lettura e non tutti sono appassionati di letteratura di viaggio, figuriamoci di letteratura di viaggi in moto!
Infatti in tutti questi anni abbiamo incontrato pochi motociclisti che si dilettano, nel tempo libero, a leggere le gesta e le imprese di altri motociclisti.
Le ragioni sono le più disparate ma possono essere raggruppate e sintetizzate in pochi punti:
- disinteresse generico per la lettura;
- conoscenza delle sole pubblicazioni relative ad itinerari in moto;
- disinteresse per le altrui imprese.
Per il primo punto c’è ben poco da dire: se la lettura ti annoia o la ritieni poco interessante, l’argomento è presto chiuso! 🙂
Ma gli altri due punti meritano un approfondimento e qualche commento.
I libri che parlano di viaggi in moto
In libreria o più semplicemente sulla rete, quando si cercano libri di viaggi in moto, spesso si incappa in tutta una serie, molto interessante, di pubblicazioni che raccontano di itinerari motociclistici in giro per il mondo. Si tratta per lo più di volumi dettagliati e pratici, utilissimi per tutti i viaggiatori e che sono una sorta di invito a percorrere la o le strade che descrivono.
Non è raro imbattersi in titoli che suonano tipo: “Le migliori strade d’Italia in moto”, “In moto sulle Alpi”, “La Provenza su due ruote”… e così via.
Ogni appassionato di viaggi in moto ha almeno un paio di questi libri negli scaffali di casa. Sono pubblicazioni davvero interessanti e a prescindere dall’autore, spesso mettono a nudo zone ed itinerari che difficilmente potrebbero essere scoperti da coloro che decidono di visitarle in sella.
In esse si trovano le indicazioni per percorrere le strade più belle, per fermarsi nei locali più tipici e spesso anche qualche nota gastronomica. Non mancano i consigli su dove dormire, sia a prezzi economici che per qualcosa di più “godereccio”.
Insomma, mettersi in moto dopo aver letto un libro del genere ci assicura un viaggio all’altezza delle nostre aspettative, che poi confronteremo con le impressioni e le sensazioni dell’autore laddove ce le abbia raccontate.
Ciò che rende noi di RIDERMAP vicini ed in sintonia con molti di questi autori sta nel fatto che spesso, chi si cimenta nella scrittura delle proprie gesta, lo fa per trasmettere e condividere con altri motociclisti e viaggiatori le straordinarie sensazioni che ha vissuto. Lo stesso identico intento nostro nel farle vivere in prima persona a tutti coloro che viaggiano con noi.
In tanti anni di viaggi abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di conoscere centinaia di motociclisti; quando si è in viaggio spesso ci si confronta su tanti aspetti che caratterizzano la nostra passione per le due ruote e quindi anche sulla letteratura di viaggio. Ecco che non di rado, si percepisce il disinteresse per ciò che gli altri scrivono e raccontano delle proprie esperienze, quasi una sorta di disinteresse per invidia o per superbia nello stile del “Marchese del Grillo”: non lo abbiamo mai capito a fondo.
Ma la letteratura di viaggio abbraccia anche tutta una serie di pubblicazioni che hanno la moto come co-protagonista, come compagna di viaggio che non sta costantemente sotto i riflettori del narratore ma lo accompagna chilometro dopo chilometro e, soprattutto, capoverso dopo capoverso; anche questi sono i libri che ci appassionano e che ci fanno amare la lettura e la motocicletta.
Stilare una classifica è davvero insensato, il gusto e la bellezza sono così soggettivi che giudicare quale sia il migliore fra tanti libri non è compito nostro.
Ci piace però elencare alcuni di quelli che riteniamo essere fra i libri da leggere quando si parla di viaggio in moto, quelle pubblicazioni che per un motivo o per un altro sono entrate nella storia della letteratura e che molti di noi hanno già sugli scaffali delle proprie librerie.
Ma esiste anche una moltitudine di piccoli scrittori e grandi viaggiatori che sono rimasti e rimangono all’ombra dei mostri sacri della letteratura di viaggio; persone che hanno raccontato un proprio spaccato di vita su due ruote, che si sono messi in gioco e hanno scritto il loro “best-seller”. Che siano grandiose o modeste sono tuttavia esperienze di vita in moto che, spesso, sono più vicine a noi “comuni mortali” che ai grandi avventurieri dello scorso secolo; esperienze in cui ci riconosciamo, ci identifichiamo e che sentiamo più vicine e magari possibili.
Questa non è una guida – Totò le Motò
Questa non è una guida di Totò Le Motò (ISBN-9788868855055) è il bellissimo racconto di un viaggio in solitaria di 35 giorni dall’Italia a Samarcanda che si mescola ad un viaggio interiore narrato in modo diretto, semplice e schietto.
La sua semplicità è la sua bellezza (cit.).
Un libro con cui ogni lettore amante delle due ruote, avrà parecchie affinità.
Itinerari per motociclisti nevrotici – Fabio Stojan
Itinerari per motociclisti nevrotici di Fabio Stojan (ISBN-9788864900575) racconta le avventure di una coppia non proprio giovanissima che affronta cinque mesi di viaggio attraverso tre continenti; gli anni irrigidiscono i caratteri e amplificano pregi e difetti che, in 26.000 km di viaggio, vengono fuori senza complimenti.
Una narrazione divertente, scorrevole e davvero piacevole.
Scheggia – Roberto Parodi
Scheggia di Roberto Parodi (ISBN-9788850223107), è il primo racconto dell’inarrestabile biker e formidabile scrittore milanese che, insieme ad altri due amici, decide di affrontare l’Africa spinto dal cuore, dai ricordi e da un’amicizia forte come il ferro della sua Harley Davidson.
Potremmo andare avanti a citarne molti altri che, per un motivo o per un altro, sono validissime letture: Maurizio Crema con “Viaggio ai confini dell’Occidente”, Biagio Minnucci con “Come il vento di Capo Nord”, Piero Marchelli con “Moto e metafisica” e così via. L’elenco sarebbe davvero lungo perché, come accennato, ogni motociclista viaggiatore ha qualcosa da raccontare che merita di essere letto.
La genesi di questo tipo di letteratura affonda le proprie radici con la nascita della motocicletta, proprio come accadde per l’automobile quando, all’inizio del XIX sec. il principe Scipione Borghese sfidò il mondo con la Itala da Pechino a Parigi e Luigi Barzini, giornalista del Corriere della Sera e compagno di viaggio, ne scrisse uno dei libri di avventure più avvincenti in assoluto.
Ecco che agli inizi degli anni ’30 anche le due ruote iniziano a muovere i primi passi insieme ai veri pionieri del viaggio in moto che, al ritorno, scrivono e raccontano le loro gesta in libri che hanno fatto la storia. Ne citiamo alcuni in ordine cronologico sparso sapendo di dimenticarne molti, moltissimi: ma questi, a nostro modesto parere, sono alcuni tra i migliori libri di viaggi in moto.
Notas de viaje – Latinoamericana – Il libro di Ernesto “Che” Guevara
Uscito a Cuba nel 1992 con il titolo Notas de viaje e nel 1993 in Italia con il titolo Latinoamericana per la casa editrice Feltrinelli (ISBN 88-07-81259-2), il libro di Ernesto Guevara detto “El Che” scritto insieme all’amico e dottore Alberto Granado Romero el Monte: è uno di quei libri da leggere tutto d’un fiato.
Dall’Argentina al Venezuela passando per Cile , Perù e Colombia, gli appunti di viaggio caotici e riflessivi di Ernesto Guevara si mescolano con la ricostruzione puntuale e dettagliata di Alberto Granado.
Saliti in sella ad una Norton 500 M18 nel gennaio del 1952 a Buenos Aires, Ernesto ed Alberto giovani studenti universitari di medicina rispettivamente di 24 e 30 anni, scoprono il continente sud-americano con occhi affamati di conoscenza e curiosità.
La narrazione, spesso divertente e ricca di aneddoti, testimonia come una così forte esperienza abbia radicalmente cambiato i due protagonisti che, entrando a contatto con le sofferenze della loro gente, mantengono la loro vocazione profonda nel voler aiutare il prossimo.
Un percorso reale, fatto di chilometri e polvere che si snoda parallelamente ad un percorso di maturazione e rivoluzione interiore.
Un caposaldo della letteratura per ogni motociclista dedito al mototurismo, è il lunghissimo viaggio che ha avuto queste tappe:
- 1973 Inghilterra, Francia, Italia, Tunisia, Libia, Egitto, Sudan, Etiopia;
- 1974 Kenya, Tanzania, Zambia, Botswana, Rhodesia, Sudafrica, Swaziland, Mozambico, Brasile, Argentina, Cile;
- 1975 Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Nicaragua, Costa Rica, Honduras, Guatemala, Messico, Usa, Figi, Nuova Zelanda, Australia;
- 1976 Singapore, Malaysia, Thailandia, India, Sri Lanka, Nepal;
- 1977 Pakistan, Afghanistan, Iran, Turchia, Grecia, Jugoslavia, Austria, Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra.
I viaggi di Jupiter – Ted Simon
In molti avranno riconosciuto l’impresa incredibile di Ted Simon, il giornalista britannico di origini tedesche che il 6 ottobre 1973 in sella ad una Triumph Tiger 100 e sponsorizzato dal Sunday Times, inizia il proprio giro del mondo attraverso 45 paesi.
L’impresa è narrata dallo stesso Simon nel libro uscito nel 1979 ed edito in Italia nel giugno 2010 a cura di Elliot Edizioni (ISBN- 9788861924000) con il titolo I viaggi di Jupiter.
Un racconto fotografico in cui l’autore trasmette, con una forza narrativa eccezionale, le vicende di ben quattro anni di viaggio in sella ad una moto; la cronaca straordinaria di un’avventura unica che ha ispirato migliaia di motociclisti di tutto il mondo.
Un libro “pilastro” del viaggiare in moto, una lettura immancabile per tutti coloro che amano questo spicchio di vita vissuta su due ruote a cui ha fatto seguito Sognando Jupiter. Il giro del mondo in motocicletta trent’anni dopo” dove Ted Simon, settantenne, ripercorre lo stesso viaggio a distanza di, appunto, trent’anni in sella ad una BMW R80GS, incontrando vecchi amici e trovando, finalmente, l’amore della sua vita.
Un diario/romanzo di una forza prorompente che, tra le righe, sembra dirci che per sognare l’impossibile non si è mai troppo vecchi.
One man caravan – Robert Edison Fulton Jr.
Ma è proprio lo stesso Ted Simon, in una intervista dell’epoca che indica quello che, a suo modo di vedere, è il miglior libro di viaggi in motocicletta. Ted si riferisce a quanto scritto da Robert Edison Fulton Jr. nel 1937 nel capolavoro intitolato One man caravan e pubblicato in Italia da Elliot Edizioni (ISBN – 9788861928770) nel 2012.
Robert, nato a New York nel 1909, è un giovane laureato di ventitre anni che durante una cerimonia racconta di voler compiere il giro del mondo in sella ad una motocicletta; la sorte ha voluto che a quella cerimonia fosse presente un rappresentante della britannica Douglas Engineering Company che produsse motociclette tra il 1907 e il 1957. La notizia fu musica per le orecchie del rappresentante, che promise al giovane tutto il supporto per quell’impresa titanica.
Fu così, quasi per scherzo, che nel 1932 inizia l’avventura di Robert, in compagnia di una cinepresa, una valigia, una camicia, uno spazzolino ed una pistola!
Il racconto del mondo che fu esplode pagina dopo pagina, riga dopo riga, frase dopo frase; la capacità narrativa e descrittiva del giovane avventuriero è sorprendente ed unita alle immagini scattate dallo stesso autore, proietta il lettore “ogni giorno su una strada nuova, un letto diverso, un cielo differente”.
I 18 mesi di viaggio in moto sono densi di esperienze e avvenimenti che plasmano, suggestionano e modificano il carattere di Robert che incontra i propri limiti, le proprie debolezze, si consola con le proprie forze mentre scopre tutta quell’umanità che vive all’ombra della così detta società civile.
Ospitalità e accoglienza sono valori che lo segnano a fondo e il distacco da tutti coloro che gli hanno in qualche modo insegnato tali valori, genera
“la stessa malinconia che ti prende quando devi separarti da un amico che hai appena conosciuto”.
Lois on the Loose – Verso Ushuaia – Loris Pryce
Ma in sella alle motociclette non sempre troviamo uomini; anche qualche coraggiosa donna s’è cimentata in avventure su due ruote; il primo libro della britannica Lois Pryce, ad esempio, non può essere ignorato da chi nutre un serio interesse per questo tipo di letteratura di viaggio.
Lois, classe 1973, a 30 anni lascia la BBC per intraprendere un viaggio in moto in solitaria lungo uno degli itinerari geograficamente più interessanti di sempre e che abbiamo già raccontato nel nostro sito: dall’Alaska alla Terra del Fuoco.
Il libro esce nel 2007 con il titolo originale di Lois on the Loose e in Italia nel 2009 con il titolo Verso Ushuaia edito da Rtwride (ISBN-8890398604).
La narrazione corre veloce e lo stile è quello del classico diario di viaggio in cui, però, si percepisce la sensibilità, lo spirito di osservazione e l’attenzione femminile.
Terminata l’ultima frase dell’ultima pagina, viene voglia di raccogliere quattro stracci e partire immediatamente per un’avventura indimenticabile.
The rugged road – Theresa Wallach
Prima di Lois e nel lontano 1934 altre due donne si cimentano in quella che possiamo definire senza ombra di dubbio un’impresa colossale: Theresa Wallach e Florence Blenkiron partono da Londra alla volta del Sud-Africa in sella ad una Panther Redwing Model 100.
The rugged road edito da Ultra nel 2014 è la storia, narrata dalla Wallach, di questo incredibile viaggio di sette mesi e dodicimila chilometri; le difficoltà meccaniche, tecniche e ambientali si sommano a quelle di due giovani ventenni che si scontrano anche con le difficoltà sociali e culturali.
La narrazione di uno straordinario viaggio in moto contro i pregiudizi, lo scetticismo e i dogmi dell’epoca, un volume che è il cardine per tutti gli amanti delle due ruote, donne o uomini che siano.
Questo l’incredibile itinerario delle tue avventuriere!
Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta – Robert Maynard Pirsing
Quarant’anni dopo, uno sconosciuto autore di Minneapolis pubblica un romanzo che riscuote immediatamente un successo strepitoso tant’è che le ristampe in un mese furono ben cinque.
Uscito in Italia solo nel 1981, edito da Adelphi (ISBN 9788845902826), Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta è la più alta espressione del binomio mente/motociclo intesi come irrazionalità e razionalità.
Lo tsunami che stravolge la mente contorta dell’autore, Robert Maynard Pirsig, all’inizio degli anni sessanta viene sedato con l’elettroshock che cancella un passato di riflessioni difficili, complesse e perversamente concentriche:
“Io ho la tendenza a fissarmi su un problema filosofico e a girarci intorno in cerchi sempre più stretti che, alla fine, o fanno saltar fuori una risposta oppure diventano così involuti, così ripetitivi, da essere pericolosi per la mia salute mentale“.
Ma la vecchia personalità scalcia, fa capolino e i pensieri dilagano nei mille ricordi che gli occhi dell’autore incontrano nel lungo viaggio in motocicletta in compagnia del figlio undicenne, Chris.
L’amato mezzo a due ruote è così perfetto in ogni suo ingranaggio e si nutre di una tecnologia da cui non possiamo prescindere, tecnologia che al tempo stesso può creare forte disagio come al compagno di viaggio che si imbufalisce per il guasto alla propria moto.
La qualità della tecnologia è fondamentale e Pirsig, avanzando con la sua moto su strade infinite e paesaggi mutevoli, getta le basi della Metafisica della Qualità inseguito dal fantasma della razionalità che domina sia la motocicletta che tutta la nostra società.
Una lettura a cavallo tra il viaggio e la filosofia, tra la follia e la razionalità che pare così distante dal quotidiano ma chi non ha mai parlato con la propria motocicletta, scagli la prima pietra.
Buona lettura e buona strada!
RIDERMAP
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